Tra le case della Val di Peio, valle del Trentino circondata da cime come il Cevedale, il San Matteo e il Vioz, trovi un gigantesco affresco di San Cristoforo che sembra sorvegliare lo storico paese di Pejo.
Un Affresco singolare e interessante
Il San Cristoforo è stato dipinto sul campanile della Chiesa di San Giorgio a Pejo, una delle chiese più interessanti del Trentino. Si tratta di un affresco alto sette metri e ancora ben conservato. La rappresentazione del Santo è molto diffusa in Trentino e in altre zone delle Alpi, ma i colori e lo stile di quest’affresco, rendono il San Cristoforo a Pejo particolarmente suggestivo.
Chi l’ha fatto?
L’affresco è opera dei fratelli Giovanni e Battista Baschenis, pittori di Averara, vicino a Bergamo, che lasciarono molte tracce in Lombardia e in Trentino. Le caratteristiche della loro pittura sono la semplicità dal punto di vista stilistico, perchè loro non cercano sfumature cromatiche o effetti prospettici, la loro arte punta sui colori accesi, proprio per sottolineare la vivacità delle scene ritratte.
Quali notizie abbiamo su San Cristoforo?
Le notizie che abbiamo su San Cristoforo sono abbastanza confuse..
Secondo alcuni si trattava di un burbero gigante, che faceva il traghettatore su un fiume. Una notte gli si presentò un bambino, per farsi accompagnare ma…durante l’attraversamento il peso del bambino aumento in maniera spaventosa, piegando le gambe del gigante, che riuscì comunque a raggiungere la riva. Dopo essere arrivati, il bambino gli rivelò di essere Cristo e di aver fatto pesare sulle spalle del gigante il peso del mondo intero, oltre a quello del suo corpo.. Questo cosa significa? Beh, da questa leggenda deriva appunto il nome del Santo, ecco perchè Cristoforo, cioè “portatore di Cristo”.
Altre fonti affermano invece che il Santo era un soldato dell’esercito Romano.
Nonostante le varie origini, San Cristoforo è il patrono dei trasportatori e dei viaggiatori.. Dai pellegrini ai facchini, dai ferrovieri ai viandanti diretti verso i passi delle Alpi.
Curiosità..
Se ti va, dopo aver visitato la chiesa di S.Giorgio e aver visto l’enorme San Cristoforo puoi salire fino al Doss de San Roc, un’altura rivestita da larici dove oggi sorge una chiesetta dedicata al santo protettore contro la peste e affiancata durante le Grande Guerra da un cimitero austro-ungarico. Una lapide ricorda le guide alpine di Pejo.
Questo è un affresco che merita veramente, non ce ne sono molti di queste dimensioni!
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