Come trovare una relazione tra il Mart, uno dei più importanti e riconosciuti musei di arte moderna e contemporanea, e la Grande Guerra? Te lo dico subito! Con la mostra “La guerra che verrà non è la prima” che troverai al Mart fino a settembre 2015.
Il Mart…
Il Mart si trova a Rovereto ed uno dei più importanti musei di arte moderna e contemporanea d’Italia. Propone grandi mostre tematiche, esposizioni temporanee nazionali ed internazionali sull’arte del 900.
Il Mart vanta una collezione di oltre 20.000 opere in sui sono presenti tutti i maggiori movimenti artistici dell Novecento: il futurismo, l’astrattismo, la pop art e l’arte povera fino ad arrivare alle esperienze artistiche più contemporanee.
Tra storia e contemporaneità
La mostra “La guerra che verrà non è la prima” non vuole essere solamente una riflessione sulla storia, sulla Grande Guerra ma vuole offire uno sguardo più approfondito sull’attualità del conflitto. Questa mostra vuole mettere la Prima Guerra Mondiale e il Centenario come punto di partenza di un’indagine del nostro secolo e dei conflitti contemporanei. Tenendo come base quest’idea, quale poteva essere il luogo migliore per ospitare questa mostra? Il Mart è il posto più azzeccato! Il museo di arte moderna e contemporanea che ospita una mostra sulla Grande Guerra. Sì, il Mart vuole proprio fare questo: farci pensare e riflettere, partendo da quella Guerra, ai conflitti di oggi.
Entrando al Mart troverai sulle pareti delle scritte, tutte riguardanti il periodo della Grande Guerra e su una parete troverai in grande la scritta da cui prende spunto questa mostra “La guerra che verrà non è la prima”.
L’arte a confronto con…
In questa mostra l’arte si confronta con la storia, con la politica e con l’antropologia. Perchè? Perchè troverai infatti disegni, incisioni, fotografie, dipinti, manifesti, cartoline, corrispondenze, diari.. Ma non solo! Troverai anche sperimentazioni artistiche più recenti, come installazioni sonore, narrazioni cinematografiche con documentazioni originali, video i film.
La mostra..
Entrando, ti sembrerà che la mostra non abbia un filo logico e cronologico, infatti non troverai degli accostamenti tematici e semantici. Troverai degli oggetti bellici appesi al muro, altri che costeggiano la scalinata che anticipa le varie sale.. Troverai anche delle cartoline, delle lettere di corrispondenza, dei diari.. In un altra sala troverai i tipici cappelli usati nella Grande Guerra, ma anche manifesti del tempo. Tutto messo “un pò così”.. Senza divisioni di tipo semantico.. Ed è proprio questo che collega tutti questi oggetti,rigorosamente storici, all’attualità. Questo posizionamento degli oggetti trasmette la sensazione di uguaglianza e diversità tra tutte le guerre. Mettendo gli oggetti così, si lascia aperto il grande e delicato tema della guerra, lasciando spazio ad ognuno di pensare, interpretare e trarre le sue conclusioni su questo tema. Potrai decidere tu stesso da che parte entrare, che cosa vedere per primo, che ordine seguire. In questa mostra l’arte si unisce con la quotidianità, i capolavori delle avanguardie dialogano con la propaganda, la grammatica espositiva completa e rinnova il valore di documenti, reportage, testimonianze.
Opere e strumenti di chi ha vissuto in prima persona
Alla mostra “La guerra che verrà non è la prima” potrai trovare oggetti che si usavano durante la Grande Guerra, gli elmetti, le scarpe costruite come i cesti di vimine che provengono dalle ricerche e dalle raccolte condotti a Punta Cadine, a Cresta Croce e anche in Val di Pejo.
Troverai anche opere di chi il dramma della Grande Guerra l’ha vissuto in prima persona, come Fortunato Depero, al fotografo cecoslovacco Josef Sudek al quale è dedicato un approfondimento.. Ma anche tanti altri come Max Beckmann, Marc Chagall, Albin Egger-Lienz, Adolf Helmberger, Osvaldo Licini, Arturo Martini, Pietro Morando, Mario Sironi ed è integrata dai lavori di registi dell’epoca come Filippo Butera, Segundo de Chomón, Abel Gance.
All’interno di questa mostra sono presenti anche produzioni di alcuni artisti inediti, come la serie completa delle 15 xilografie di Sandow Birk, che narra la guerra in Iraq. Ma anche l’intera serie House beautiful: bringing the war home di Martha Rosler, una tra le più note riflessioni sul rapporto fra guerra e media.
Info e contatti
Troverai la mostra sulla Grande Guerra al Mart fino al 20 settembre 2015. Per le informazioni e prenotazioni puoi contattare 0464438887 oppure scrivere a info@mart.tn.it.
Avresti mai pensato di trovare al Mart, il museo della modernità per eccellenza, una mostra sulla Grande Guerra strutturata in questo modo? Cosa ne pensi?
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