La Valle di Cembra, un territorio conosciuto per i suoi paesaggi terrazzati, per la sua coltivazione quasi interamente a vigneto e il confronto tra due generazioni, sono questi temi trattati da Michele Trentini nel suo documentario “Contadini di Montagna”, presente al Trento Film Festival 2015.
Conosciamo tutti la Valle di Cembra, il vino che lì viene prodotto e i suoi paesaggi terrazzati, tra i più suggestivi dell’arco alpino. Ma ci siamo mai chiesti cosa comporta il lavoro di chi sta dietro a tutto ciò? Michele Trentini ha osservato anche questo, ha cercato di capire il lavoro delle persone, dal passato ad oggi, creando un documentario che lascia libera interpretazione allo spettatore.
Ho cominciato a vedere quello che mi stava attorno e che non avevo mai guardato con attenzione: non era solamente la campagna. Erano i campi e quello che nei campi succedeva. Era la complicata faccenda, quanto mai antica e tuttavia sempre piena di novità e di imprevisti, nel coltivare la terra.
Generazioni a confronto..
Non un semplice racconto in terza persona. “Contadini di Montagna” ha come protagonisti delle persone reali, che attraverso le interviste fatte proprio dal regista, raccontano la loro vita tra le viti.
Un progetto fatto con Imperial Wines dal titolo particolarmente suggestivo e accattivante, “Talking Stones”, pietre parlanti, che vede come protagonisti due generazioni diverse, che confluiscono nei saperi legati ai paesaggi terrazzati della Valle di Cembra.
Tra gli intervistati trovi Giulio e Michele Brugnara, padre e figlio, proprietari del vecchio maso Spedenàl e Mario con Noemi, padre e figlia proprietari dei vigneti a Ville di Giovo.
I protagonisti sono proprio “Contadini di Montagna”, persone di poche parole, soprattutto Giulio e Michele. La cosa che più mi ha affascinata del documentario è la spontaneità dei protagonisti, la forza del loro sguardo, quello sguardo attraverso il quale raccontano il lavoro quotidiano, le tante fatiche, le soddisfazioni tra le viti.
Giulio e Michele si assomigliano molto e anche le loro opinioni sui paesaggi terrazzati della Valle di Cembra sono spesso molto simili, mentre l’altra coppia di protagonisti, Mario e Noemi, sono più estroversi e le loro opinioni sono spesso diverse.
Bisognerebbe filmare anche quelli forse un pò meno simpatici, più sospettosi, persone anziane, che hanno personalità, o giovani che mettono energia e determinazione nel proprio lavoro, senza ideologia neo-rurale. (Raymond Depardon)
Racconto della Realtà
Nel documentario di Michele i protagonisti non sono degli attori, che recitano una parte, ma sono persone vere, che raccontano davanti a una telecamera la loro vita, le loro gioie e le loro fatiche, nel portare avanti quello che genitori e nonni hanno fatto da sempre.
E’ proprio questo a rendere il documentario così interessante e particolare. Racconti di disaccordi tra padre e figlio, di gioia nel trascorrere del tempo insieme, all’aria aperta, del condividere questa passione, dell’essere “Contadini di montagna”. Il documentario mostra come siano cambiati i metodi di coltivazione, la diversificazione colturale, e quanto sia diventata importate la tutela del paesaggio. Tutto questo raccontato e spiegato da chi vive ogni giorno tra i filari delle viti.
In “Contadini di Montagna” Giulio Brugnara, uno dei protagonisti, racconta gli immensi sforzi fatti per costruire i muri a secco che costituiscono i terrazzamenti della Val di Cembra. Andavano alla ricerca delle pietre per costruire i terrazzamenti, che cambiavano nel corso dei secoli in base all’incremento demografico.
Paesaggio Rurale Storico d’Italia
La Valle di Cembra oggi si propone come uno dei “Paesaggi Rurali Storici d’Italia”, grazie ai suoi terrazzamenti sostenuti dai muri a secco costruiti e modificati di generazione in generazione.

Altopiano di Pinè Val di Cembra
Questo permette di avere nuove prospettive, senza considerare la storia solamente come qualcosa di già successo, ma come modello ispiratore di gestione del territorio, polifuzionalità e rispetto dell’ambiente, creando il futuro imparando dal passato.
“Contadini di Montagna”, essendo un documentario in cui sono i protagonisti si raccontano, lascia libero spazio alle interpretazioni di chi lo guarda. Ognuno può trarre le sue conclusioni, fare le proprie riflessioni. Il racconto in prima persona dei protagonisti e le immagini antiche durante il documentario rendono il racconto dei paesaggi terrazzati della Valle di Cembra ancora più suggestivi.
Tu cosa ne pensi riguardo al confronto tra le generazioni, un tema storico ma allo stesso tempo molto attuale, non trovi?
E tu cosa ne pensi?