Oggi ti svelo una deliziosa ricetta per riscoprire i segreti di un’arte povera, tramandata di generazione in generazione.. Quale? La preparazione in casa della Grappa al Pino Mugo.
Il Pino Mugo e le sue proprietà
In Trentino fin dall’antichità si era abituati a consumare bevande alcoliche, come grappe e liquori, non solo per il piacere di gustare qualcosa di diverso, fatto con le piante che le nostre montagne ci offrono, ma anche per curare qualche piccolo disturbo fisico. Perché in passato non c’erano tutte le cure mediche di oggi e i rimedi della Nonna erano le ricette che andavano per la maggiore.
[Foto] La Pianta del Pino Mugo
Il Pino Mugo è una pianta sempreverde aghiforme che cresce in alta montagna tra i 1500 e i 2700 metri. Lo puoi trovare solitamente in terreni sterili e pietrosi. È una pianta molto importante a livello ecologico, poiché contribuisce a proteggere il fondovalle dalle slavine dopo l’inverno e offre riparo e rifugio a molti animali di queste quote, come il gallo cedrone e il camoscio. Il Pino Mugo non è importante solo per questo ma anche per le sue proprietà officinali e per il suo gusto deciso; apprezzato non solo per grappe e liquori ma anche come olio essenziale.
Adesso che sai dove trovarlo ti svelo la ricetta..
Cosa ti serve:
- 1 litro di grappa secca
- 5 o 6 gemme di pino mugo
- 20 grammi di zucchero
- una piccola quantità di resina estratta dal mugo
Come fare la Grappa al Pino Mugo:
Il procedimento per preparare in casa la grappa al Pino Mugo è molto semplice. Ecco cosa devi fare:
- Poni a macerare nella grappa le gemme di pino insieme allo zucchero.
- Ricordati di agitare frequentemente il tutto e di lasciare la bottiglia al sole.
- Trascorse sei settimane filtra il tutto e imbottiglia la grappa.
Se vuoi rendere ancora più aromatica la grappa aggiungi una piccola dose di resina estratta dal mugo.
Le proprietà terapeutiche del Pino Mugo
La grappa al Pino Mugo è ottima per le vie respiratorie, anche al posto di uno sciroppo omeopatico da farmacia, e le proprietà del Pino Mugo ti aiuteranno a rendere più forte l’organismo evitando la presentazione di disturbi come i reumatismi e i dolori muscolari.
Un toccasana è anche il miele lavorato da questa pianta.
Gustando il sapore inconfondibile della Grappa al Pino Mugo potrai sentire il profumo dell’alta montagna e se seguirai la ricetta rivaluterai una cultura fatta di fantasia e salute!
Ottimo risultato ed ho leggermente modificato la ricetta cosi composta:
-quaranta pigne di pino mugo
– lavate e stirate con acqua e bicarbonato, asciugate
– introdotte in vaso di vetro cap. da Litro e completamente ricoperte di zucchero e chiuso ermeticamente
– messo al sole per 40 giorni ( sei settimane)- ultima settimana aggiunto una buccia di limone priva del bianco, e due chiodi di garofano.Agitando il tutto ogni giorno.
– fine sesta settimana aggiunto 500 ml di grappa da 40° mescolato ben bene e passata con garza in bottiglia.. Eccellente…. provate
Grandissimo Gualtiero! Preziosissima la tua testimonianza e i tuoi consigli! Grazie mille! In questo periodo pubblicheremo altre ricette, chicche della nostra tradizione! Un abbraccio Ilary
La parte finale della ricetta non mi è chiara. Per quanto tempo poi deve restare nella grappa prima di consumarla? Va filtrata? Grazie
In aggiunta e’ una dose x mezzo litro di grappa o un litro.
Scusa, ma 40 pigne in un vaso capacità 1 litro ce le vedo un po’ strette!
Andiamo a prendere un vaso più grande 🙂
Salve a todossss… ho messo fra i miei preferiti questo sito.. complimenti perchè si vede che è ben fatto.. un saluto a tutti!
Grazie!!! 🙂
vi seguo da diverso tempo… ottimo sito continuate cosi
Grazie!!! 🙂
Quando raccogliere le gemme?
Ciao Michele, le pigne vanno raccolte ancora chiuse e verdi, quindi a primavera inoltrata o inizio estate. Se ti servono altre informazioni sono qui, non esitare a chiedere! ciao ciao
Ilary
le gemme devono essere ben chiuse oppure anche aperte?????
Ciao Franco! Chiuse, mi raccomando! Le pigne devono essere chiuse e ancora verdi, non legnose! 🙂
Ciao, io ho raccolto le pigne ancora verdi e tutte chiuse (a 1560 mt. di altitudine) la prima settimana di luglio, ma sarebbe meglio raccoglierle a metà giugno.
Grazie Anna per il tuo commento, sicuramente sarà molto utile per tutti! 😉
Ciao a tutti, la parte più importante del pino Mugo non è la pigna ma il germoglio o comunemente chiamata ” gemma “. L’epoca di raccolta è senza ombra di dubbio in primavera all’incirca nel mese di maggio o meglio quando si nota che la gemma ha subito un piccolo allungamento ci circa uno o due centimetri e non di più.
In questa prima fase di sviluppo il germoglio che si risveglia dopo un lungo periodo di riposo invernale, produce delle piccolissime gocce di resina molto sopraffina con proprietà estremamente alte che a sua volta degradano con un maggior allungamento della gemma stessa quindi oltre i due centimetri di sviluppo non è più consigliabile raccoglierle in quanto il nostro prodotto finale risulterebbe meno pregiato. Tale sviluppo lo si distingue a vista d’occhio in quanto il suo colore appare moto chiaro. Alla base di alcuni germogli si può notare la formazione di una o due piccole pigne di color verde scuro o marrone tendente al rossiccio poste tra la gemma e i primi aghi che la circondano e quest’ultima è proprio la parte che si raccoglie, ( gemma con due o tre giri di aghi ). Una cosa molto importante però è che si deve portare grande rispetto alla natura e quindi è consigliabile raccogliere le cime di pino Mugo un po’ qua e un po’ la tanto da non rovinare la pianta decapitandola tutta nello stesso punto, otterremo così una misticanza migliore per il nostro liquore.
Vorrei tanto ritornare in Trentino dopo tanti anni un esperienza indimenticabile.Vivo in UK da molti anni e desidero ritornarci. Grazie..